COSA FACCIAMO
Secondo gli ultimi dati ISTAT, nel quinquennio 2014-2018 in Italia si sono registrate circa 17.400 morti di bambini, adolescenti e giovani adulti (0-29 anni). Questo significa che, ogni anno, indicativamente 34.800 tra madri e padri si trovano a dover affrontare uno degli eventi traumatici più invasivi e che per molti diventerà una tragedia sulla quale ricostruire l’intera esistenza. In percentuali che vanno dal 10 al 60% si verifica una rottura del nucleo familiare, perdita di prospettiva e cambio dei progetti futuri, aumentata incidenza di malattie fisiche e psicologiche, perdita del lavoro o rinuncia allo stesso.
La morte di un figlio è qualcosa di “non previsto” nell’immagine che ognuno ha della parabola di crescita della propria famiglia. Questo evento mina, alcune volte in maniera irreversibile, la vita dei genitori e della famiglia tutta con gravi ripercussioni, spesso, anche sui figli che restano.
L’impatto traumatico che, alla morte di un figlio, colpisce l’intera famiglia presenta conseguenze sia nei singoli membri che nella famiglia nel suo insieme, riportando anche un effetto negativo sulla relazione tra i genitori. La perdita di un figlio è considerata una delle esperienze più difficili della vita e il lutto dei genitori è stato riconosciuto dalla comunità scientifica come il più intenso e duraturo tra le tipologie di lutto (Disturbo da Lutto Persistente Complicato, DSM-5).
Di fronte alla morte di un figlio, i genitori si trovano in uno stato di dolorosa incredulità, annientati e svuotati di ogni volontà, spesso pieni di sensi di colpa: è vissuta come difficile – se non impossibile – la capacità di pensare al futuro con fiducia e al passato con affetto, senza contaminarli di rimpianto.
La morte di un figlio di ogni età e per qualsiasi causa è un’esperienza di dolore profonda e di difficile elaborazione: i figli rappresentano per i genitori il futuro, la ragione sottostante la maggior parte delle decisioni che prendono per la loro vita presente e futura e, specialmente se questi sono bambini o adolescenti, essi vivono nei loro confronti un immenso senso di responsabilità umana.
SAVE THE PARENTS vuole prendersi cura dei genitori “defigliati” fornendo loro, innanzitutto, un supporto psicologico specialistico di tipo individuale, di coppia (anche da remoto) e gruppale, che li accolga, li sostenga e consenta loro, nel caso di accesso al gruppo, di confrontarsi con altri genitori che hanno subìto la stessa dolorosa perdita traumatica e lo stesso danno psichico per condividere, confrontarsi e uscire dalla triste unicità vissuta.
SAVE THE PARENTS dispone di una rete multiprofessionale qualificata (psicologica, medico legale e legale) per aiutare, guidare e sostenere le famiglie lungo il percorso di elaborazione del lutto prima che diventi un’emergenza non solo personale ma anche sociale.
TERAPIA DEL LUTTO COMPLICATO
SAVE THE PARENTS effettua sostegno specialistico al lutto attraverso il trattamento psicoterapeutico in gruppo: questo è riconosciuto come intervento di provata efficacia, indicato dalla letteratura scientifica per la sua funzione di accompagnamento e sostegno. Un setting gruppale fornisce alla persona in lutto la possibilità di relazionarsi con altri che stanno vivendo la stessa situazione, permettendole così di sentirsi compresa, non giudicata, accolta e sostenuta.
Oltre ai vissuti di normalità per le proprie reazioni, di sicurezza e di piena comprensione, il gruppo permette alla persona in lutto di ricominciare a stringere dei contatti sociali, evitando così l’isolamento, tipico del periodo di post-morte.
SUPPORTO LEGALE
SAVE THE PARENTS ha come obiettivo il sostegno dei genitori in lutto attraverso la consulenza di avvocati esperti in ambito penale, civile, del diritto del lavoro e delle assicurazioni, che potranno assisterli con competenza nei vari settori del diritto.